Connotare gli anziani con caratteristiche negative ed avere pregiudizi e atteggiamenti discriminatori nei loro confronti. Un concetto che in inglese è racchiuso da un unico vocabolo, ageism, e che potrebbe avere radici molto profonde. Uno studio guidato dall’Università di Liegi, in Belgio ha mostrato infatti che già nella prima infanzia la qualità della relazione fra i bambini ed i nonni risulta importante nel determinare la percezione che avranno i piccoli nei confronti degli anziani. Così, bambini e ragazzi che hanno avuto un rapporto di qualità con queste figure parentali mostrano anche una maggiore considerazione e sensazioni positive verso persone di età avanzata, e quindi un minore rischio di atteggiamenti di ageism. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Child Development.
(Fonte: tratto dall'articolo)