L’assunzione giornaliera di una moderata quantità di caffè, una o due tazzine al giorno, può contribuire a prevenire il lieve decadimento cognitivo (MCI – Mild Cognitive Impairment) premonitore della futura insorgenza della malattia di Alzheimer (AD – Alzheimer’s disease). Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Alzheimer’s Disease, è stato un team di ricercatori italiani. Gli effetti neuroprotettivi della bevanda, spiegano gli esperti, dipendono dal consumo moderato e regolare. Nel corso dello studio gli autori hanno esaminato il consumo di caffè da parte di 1.445 persone di età maggiore di 65 anni. Lo studio ha preso in esame due aspetti importanti nella relazione tra consumo di caffè e decadimento cognitivo. Da una parte le differenze nelle abitudini al consumo, dall’altra le variazioni rispetto ai consumi pregressi. E’ emerso che chi consumava una/due tazze di caffè al giorno aveva un ridotto rischio di decadimento cognitivo rispetto a quelli che ne consumavano di più o che non lo assumevano o lo assumevano raramente. Non sono emerse, invece, differenze significative tra le persone che bevevano più di due tazzine al giorno e quelle che lo consumavano raramente o non lo consumavano affatto. Gli autori hanno ipotizzato diversi meccanismi biologici che possano giustificare gli effetti neuroprotettivi di consumo di caffè osservati in questo studio.
(Fonte: tratto dall'articolo)