Un nanomateriale intelligente per la cura dell'osteoporosi capace di ricreare il microambiente tipico di un osso sano. E' questa la sfida del progetto europeo Boost a cui collaborano il professore Giovanni Vozzi e l'ingegnere Carmelo De Maria del Centro di Ricerca "E. Piaggio" dell'Università di Pisa.
Boost è coordinato dal Politecnico di Torino e coinvolge anche l'Istituto Ortopedico Rizzoli e l'Università Politecnica delle Marche. L'osteoporosi riguarda decine di milioni di persone in Europa, numero in continuo aumento per l'invecchiamento della popolazione. Una donna su tre e un uomo su cinque, dopo i cinquant'anni sperimentano una frattura ossea dovuta a questa patologia.
"Si tratta di un approccio completamente differente rispetto al tradizionale apporto farmacologico - spiega Giovanni Vozzi - ma che potrebbe anche integrarsi a questo con l'inserimento di farmaci nella struttura nanoporosa del nuovo materiale. Questo dimostra come sia possibile fare ricerca multidisciplinare di eccellenza in Italia anche tra vari atenei".
(Sintesi redatta da: Guido Nardinocchi)