15 Storie e 3 Fiabe per sintonizzare la curiosità dei ragazzi con la saggezza dei nonni. «Un vecchio che muore è una biblioteca che brucia» dice un antico proverbio d’Africa. E, proprio tale semenza, sembra custodire fra le sue righe più intime questo libro di racconti di Armido Malvolti. L’eterno scontro-incontro fra le generazioni qui riaccade sciogliendosi in storie plurime che, dopo brevi incipit didascalici in forma di overture, funzionano come morali operette dalle dialettiche serratissime. Di dialoghi ben incalzati, si tratta, che niente lasciano di sfuggente o di irrisolto e che raccontano anzi ogni passaggio più minimo della materia trattata conservando le unità spazio-temporali e risolvendo tutti i risvolti semantici conseguenti. Malvolti preferisce non ricordare ai più giovani che la vecchiaia “non è una battaglia, ma è un massacro”, come diceva invece Philip Roth, e neppure, senechianamente, che “la vecchiaia è una malattia inguaribile”. Sembra ispirarsi piuttosto, fin dalle prime battute, a tutt’altra dimensione, affidandosi semmai alle parole del grande cinquecentesco de Montaigne quando questi diceva che “la vecchiaia ci segna più rughe nello spirito che sulla faccia” oppure a Henry Ford, convinto del fatto che “chi smette di imparare è vecchio, sia a venti che a ottant’anni”. (...)
(Fonte: Casa Editrice Helicon Arezzo)