Si aprono i cancelli al “Grieserhof” e Bolzano si ritrova tra le mani un parco che non c'era. Dalla ristrutturazione della vecchia casa di riposo, Bolzano avrà un nuovo verde che da privato e inaccessibile, diventa pubblico. Il giardino sarà a disposizione di Gries e della città a gennaio. Tra gli alberi ripiantati, i percorsi e i pergolati avverrà una interconnessione inedita tra vecchi e giovani, tra ospiti della casa protetta e cittadini liberi di godersi le aiuole. Al corpo centrale della struttura, storicamente culla del turismo di Gries, edificata tra i primi alberghi-Kurhaus intorno al 1840, si sono aggiunti due nuovi corpi laterali. Si è voluto togliere l'idea di "ultima stazione", di centro di assistenza chiuso, quasi un ghetto nell'immaginario collettivo. Ogni elemento è stato utilizzato per forzare questa dimensione troppo protetta: il giardino aperto al pubblico, il bar, anch'esso a disposizione dei bolzanini, persino il negozio del barbiere. Con insegna e orario. La proprietà, le suore della fondazione Santa Elisabetta, hanno condiviso questo ridisegno dell'idea classica di soggiorno per anziani. Gli stessi ospiti sono stati distribuiti tra chi ha bisogno di assistenza, nell'ala sinistra dei nuovi edifici, e chi gode ancora di una buona indipendenza di movimento, nella parte destra, e potrà vivere in appartamenti singoli ma vicino alle strutture comuni. Nulla li divide. L'intento è di far uscire quanto più possibile gli anziani verso l'esterno e il parco ai loro piedi. In conclusione: dal nuovo concetto di casa di riposo, aperta, in contatto dinamico con la città, è arrivato anche un regalo per la città stessa: un nuovo parco pubblico.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)