Alcuni medici del Massachusetts General Hospital hanno condotto uno studio su 183 pazienti misurando la loro capacità di distinguere gli odori come il mentolo, la pelle, la fragola, il fumo, il sapone o il limone. Sul totale dei partecipanti 10 persone con uno scarso olfatto erano risultate a rischio Alzheimer, laddove non fosse già presente.
Secondo una ricerca negli Stati Uniti ogni 67 secondi una persona si ammala di Alzheimer.
Secondo i ricercatori il processo neurodegenerativo dell'Alzheimer incomincia almeno 10 anni prima dei sintomi classici e osservabili che coinvolgono la memoria e colpiscono innanzitutto i centri dell'olfatto. I risultati di questo studio andranno confermati in una replica dei risultati su un campione più ampio, ma mettono in luce la possibilità di sviluppare un metodo diagnostico facile e affidabile per identificare i soggetti a rischio Alzheimer.
Se i risultati verranno confermati, infatti, si potranno sottoporre a dei test olfattivi brevi, semplici ed economici molti soggetti a rischio di sviluppo di demenze e moltissimi anziani, per poter intervenire preventivamente sull'eventuale sviluppo dell'Alzheimer.
(Fonte: tratto dall'articolo)