Il motivo principale dell’attuale invecchiamento della popolazione italiana e del conseguente calo delle nascite è dovuto al progressivo passaggio dall'età matura alla senilità dei baby boomers (italiani nati tra il 1961 e il 1976). Questa fascia di popolazione rappresenta il 25% del totale dei residenti nel Paese (sono oltre 15 milioni). L’Istat, basandosi sui dati espressi dall’ultimo report sul futuro demografico del Paese, afferma che l'età media passerà dagli attuali 44,9 a oltre 50 anni nel 2065. Considerando che la stima finale più attendibile varia tra 47,9 e 52,7 anni, il processo di invecchiamento della popolazione è da ritenersi “certo e intenso”. Anche la sopravvivenza, prevista in aumento, conferma lo scenario di invecchiamento veloce in corso. Entro il 2065 la vita media crescerebbe di oltre cinque anni per entrambi i generi, giungendo a 86,1 anni e 90,2 anni, rispettivamente per uomini e donne (80,6 e 85 anni nel 2016).
(Sintesi redatta da: De Felicis Dario)