Un progetto del Comune di Rovereto di Trento vede la terra come strumento educativo e come mezzo per l'integrazione. Protagonisti sono studenti difficili, anziani e rifugiati che insieme coltivano la terra nel bosco di proprietà comunale.
La fatica di zappare, la pazienza di veder crescere ciò che si è seminato, la conoscenza di ciò che si coltiva e poi si mangia offrono la possibilità di acquisire nuove competenze, utili sia per coltivare un hobby che per un futuro lavoro. Le virtù dell'orticultura e dell'agricoltura assumono in questo contesto un valore sociale, in quanto diventano un modo per fare comunità.
Coltivare ha funzione educativa per gli studenti e diventa una forma di accoglienza per i rifugiati; ma è facile immaginare che la formazione pratica sarà quella fornita dalla sapienti mani degli anziani coinvolti nel progetto.
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)