Le nuove frontiere dell'innovazione tecnologica applicata alla cura degli anziani avanzano in fretta. Nella casa Sollievo di San Giovanni Rotondo si sta sperimentando Mario, il robot che assiste i malati di Alzheimer. L'inventore del progetto Murphy spiega che è stato pensato per rispondere al problema dell'isolamento sociale di questi malati che si vergognano di non ricordare. Lo studio del consorzio irlandese che ha realizzato il robot Mario ha calcolato che, in Italia i potenziali utilizzatori siano 58.114 e che i risparmi indotti dall'utilizzo di questo strumento possano essere di circa 6 milioni di euro. Un altro robot con analoghe caratteristiche, stavolta creato in Italia, presso l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, è iCub . Al momento il prototipo costa 65.000 euro ma gli analisti dicono che presto potrà essere alla portata di molti. Esiste poi Robot coach, il robot allenatore inventato a Singapore per chi non vuole arrendersi agli acciacchi della vecchiaia. All'Università di Pisa si stanno sperimentando umanoidi in grado di fare la spesa, andare in farmacia o in lavanderia o comunicare con chi assiste il malato. Esiste poi il robot Romeo, il robot cameriere e il robot orso, detto Robear, inventato in Giappone soprattutto per quelli che non possono o fanno fatica ad alzarsi.
Gli esperti del Kaspersky Lab, in uno studio sull'impatto delle nuove tecnologie sulle nostre vite, sostengono che miliardi di automi presto popoleranno il nostro mondo.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)