La voluntary disclosure riguarda sia anziani persone con ingenti patrimoni ma anche emigrati pensionati, insegnanti, ambasciatori, personale dei consolati italiani. La maggior parte sono emigrati che hanno lavorato una vita in Svizzera, rientrati in Italia per godersi la pensione. Il caso tipico è l’emigrato che si gode la pensione svizzera in Italia. Riceve la sua pensione dal secondo pilastro su un conto in Svizzera aperto tanti anni fa, che ora il pensionato deve regolarizzare. La voluntary offre l’opportunità di regolarizzare a costi minimi, ma chi non aderisce rischia di perdere tutto il patrimonio. Chi aderisce alla voluntary dovrà pagare il 5% sul reddito percepito, per ogni anno, maggiorato del 20% a titolo di sanzione. Chi non aderisce paga una sanzione che varia dal 320% al 640 per cento. Le sanzioni sono mirate alla dichiarazione infedele o all’omessa dichiarazione, e con la voluntary si paga lo 0,5% sul patrimonio per ogni anno, non aderendo le sanzioni vanno dal 6% al 30% sul patrimonio, per ogni anno. La Svizzera, in base agli accordi con l’Italia, è considerata paese white list ai fini della voluntary, ma per gli inadempienti resta paese black-list e deve fare i conti con il raddoppio dei termini, da 4 a 8 per dichiarazione infedele, da 5 a 10 anni per averla omessa con cifre sproporzionate.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)