La conferma dovrebbe arrivare nei prossimi mesi, quando saranno resi noti i risultati di due grandi studi partiti negli Stati Uniti nel 2017, ma nel frattempo i dati pubblicati su Menopause dagli endocrinologi e ginecologi dell'Imperial College di Londra lasciano intravvedere ciò che potrebbe succedere: una rivoluzione nella gestione dei sintomi più fastidiosi (e talvolta invalidanti) della menopausa: le vampate. Una nuova classe di composti, gli inibitori del peptide neurochinina 3, ha infatti dimostrato di riuscire ad abbatterne frequenza e intensità in pochissimo tempo, senza effetti collaterali e senza bisogno di intervenire sull'equilibrio ormonale, atto che porta con sé non pochi rischi.
(Fonte: tratto dall'articolo)