L'intervento di Piero Ragazzini (segretario della Federazione dei pensionati della Cisl) sui recenti eventi accaduti nelle Rsa, pubbliche o private.
Gli ospiti vivono in un contesto caratterizzato da tre implicazioni: l’ambito familiare, con la separazione dalla famiglia dell’anziano, l’ambito sanitario, e l’ambito umanitario, per colmare il vuoto della solitudine. La pandemia da coronavirus, ha svelato la fragilità sociale, travolgendo processi di allungamento della vita e situazioni di longevità attiva, facendo diventare gli anziani 'scarti' e vittime di una selezione, che ha moltiplicato i decessi in solitudine, anche senza cure adeguate.
Alcune Rsa si sono rese colpevoli di modalità che non hanno protetto gli ospiti. Per questo vanno riviste le logiche e il modus operandi della sanità pubblica, nel principio dell’universalità delle cure e della parità di trattamento. Ragazzini, da parte del sindacato, ricorda che senza anziani non c’è futuro, e che quindi occorre ripensare la Sanità, attraverso una rete equamente distribuita di ospedali per curare le acuzie e un maggior sviluppo di una 'sanità di territorio'.
Si dovrà quindi rendere sempre maggiore il collegamento tra l’ospedale alla medicina territoriale. Coloro che deprezzano il valore della vita degli anziani, in realtà si propongono di svalutare la vita di tutti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)