Uno studio dei ricercatori della Harvard T.H. Chan School of Public Health, negli Usa, ha rilevato come il consumo di propionato – un comune conservante – favorisca la produzione di ormoni associati al rischio di diabete e obesità. Anche se il nome non ci è familiare consumiamo con ogni probabilità molto più propionato di quanto pensiamo trattandosi di un acido grasso a catena corta aggiunto al mangime di animali e utilizzato come aroma artificiale e come conservante nei formaggi e nel pane, pan carré, pizza, cracker, biscotti e in altri prodotti da forno e da pasticceria per aumentarne la durata ed evitare che ammuffiscano. Gli additivi alimentari a base di acido proprionico sono indicati in etichetta come E280-283.
Queste prove scientifiche provenienti da laboratori indipendenti dovrebbe davvero insegnarci a evitare quanto più possibile cibi che si presentano in una versione molto diversa da quella in cui sono stati generati in natura. Per quanto possiamo sentirci sicuri e tutelati da norme e controlli, infatti, siamo talmente esposti ogni giorno a centinaia di sostanze chimiche da non poter pretendere che siano stati tutti approfonditamente studiati. Ecco perché vale più che mai il principio di prudenza il quale, almeno nel caso del cibo, dovrebbe indurci a evitare le insidie che si celano dietro la confezione. Anche quelle che non si vedono e non sono riportate in etichetta.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)