Giovanni Galaffu è un cinquantanovenne che ha la sindrome di Down. Ha lavorato come operaio fino al 2016 alla Alstom di Sesto San Giovanni, ma quando la società è stata acquistata da General Elettric è stato mandato a casa come altri 100 colleghi. I familiari dicono che, nonostante ci sia stato un supporto psichiatrico, per lui il licenziamento è stato un duro colpo. Forse avrebbe potuto evitare il trauma se la legge italiana prevedesse il pensionamento anticipato per le persone affette da sindrome di Down, come per i non vedenti o per persone con invalidità certificata non inferiore all’80%. Questo vuoto legislativo, che è diventata la battaglia personale della sorella di Giovanni, è dovuto anche al fatto che fino a pochi anni fa l’aspettativa di vita di queste persone era molto più breve. Giovanni ha maturato 37 anni di contributi, e la mancanza di un’occupazione ha portato dei peggioramenti sulla sua salute. Per ora la famiglia, su consiglio del patronato, ha fatto richiesta per l’inabilità al lavoro, che gli permetterebbe il prepensionamento a 60 anni, che compirà il 29 febbraio.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)