Lo spettro che si trova davanti al Giappone si chiama “korei-shakai”: la società invecchiata. Gli ultimi dati diffusi dal ministero della Sanità hanno censito, nel 2018, solo 920.000 nascite a fronte di 1,37 milioni di morti. E’ il terzo anno consecutivo in cui i nuovi nati sono al disotto del milione. Il tasso di nascite per donna è sceso a 1,43; molto inferiore all’1,8 che il governo punta a raggiungere entro il 2026. Ad oggi, circa il 20% dei 127 milioni di giapponesi ha più di 70 anni. I centenari sono circa 70.000, per l’88% donne. Nella classifica dei paesi con più over 65, il Giappone precede l’Italia, il Portogallo e la Germania. Da questo scenario muove la scelta del governo nipponico di allargare le maglie dell’immigrazione. Il 27 novembre scorso la Camera bassa giapponese ha approvato le nuove regole per l’immigrazione: sono state adottate 126 misure per attirare e cercare di integrare gli stranieri, con una spesa di circa 55 milioni di dollari per il 2018 e un budget previsto per il 2019 di tre volte tanto. Per affrontare la “korei-shakai” Tokyo si affida, oltre che all'integrazione degli immigrati, anche all’automatizzazione e alla robotizzazione.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)