Un recente studio realizzato dai ricercatori dell’University College di Londra e dall’Inserm, mette in luce che avere continuamente pensieri negativi potrebbe aumentare il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.
La ricerca è stata condotta su 292 persone ultracinquantacinquenni e pubblicata sulla rivista Alzheimer’s & Dementia. I partecipanti allo studio hanno risposto a domande incentrate sull’ abitudine a rimuginare esperienze negative ed a preoccuparsi in continuazione per il futuro. Le loro funzioni cognitive sono state valutate concentrandosi su memoria, attenzione, cognizione spaziale e linguaggio. I ricercatori hanno scoperto che le persone che avevano un livello maggiore di pensieri negativi ricorrenti presentavano, nell’arco di quattro anni, un maggiore declino cognitivo con problemi di memoria e avevano maggiori probabilità di avere depositi di proteine amiloidi e tau nel cervello.
Gaël Chételat, ricercatrice di Inserm dell'Università di Caen-Normandia e coautrice dello studio dichiara: “ i pensieri possono avere un impatto biologico sulla nostra salute fisica, che può essere sia positivo che negativo. Esercizi di pratica meditativa possono aiutare a promuovere schemi mentali positivi ridimensionando quelli negativi. È importante prendersi cura della propria salute mentale. Questo dovrebbe essere un'importante obiettivo della sanità pubblica.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)