La novità più rilevante del decreto del Consiglio dei Ministri per gli anziani è l'introduzione di una prestazione universale, che ridisegna e aumenta il vecchio assegno di accompagnamento. Tenuto conto delle risorse limitate, si è scelto per ora di fermare a 850 euro la quota aggiuntiva. La misura sperimentale (si applicherà per i bienni 2025/2026) sarà rivolta agli ultra-80enni con un bisogno assistenziale gravissimo e un Isee non superiore a 6mila euro. Per loro si porterà l'assegno attualmente pari a531,76 euro a 1.380 euro, da poter spendere per servizi, cura e assistenza.
Sul fronte più strettamente sanitario, invece, il decreto approvato il 25 gennaio in cdm punta su strumenti di sanità preventiva e telemedicina (che consente di fare i necessari controlli da casa) e rafforza l'accesso alle cure palliative nei casi più gravi. Il concetto è quello di invecchiamento "attivo", perseguito dal decreto anche promuovendo attività sociali e di volontariato per gli anziani: dall'agricoltura sociale all'insegnamento fino alla testimonianza nelle scuole.
Oltre a incentivi per l'accesso degli animali nelle strutture residenziali e la loro adozione da parte dei più anziani, passando per nuove forme di coabitazione solidale soprattutto con i giovani in condizioni svantaggiate. Il decreto prevede poi lo stanziamento di cinque milioni di euro per favorire il turismo degli ultra-65enni, anche di lungo periodo. Per questo si punta su convenzioni con strutture ricettive, termali, balneari, agrituristiche e i parchi tematici, al fine di assicurare, a prezzi vantaggiosi, la fruizione delle mete turistiche alle persone anziane, anche nei giorni infrasettimanali e nei periodi di bassa stagione.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)