Maria Benedetta Spadolini che a Genova insegna Design alla Facoltà di Architettura e, nel corso dei suoi studi, ha approfondito il tema dell’urbanistica e lo sviluppo moderno delle città, sostenendo che vanno ripensate in relazione all’innalzamento dell’età media della popolazione.
Esperienze come quella del Villaggio Novoli di Firenze vanno prese a modello. In più, accanto agli anziani vanno creati asili e ludoteche: perché la relazione tra i più piccoli e i più grandi è uno stimolo prezioso per entrambi. Il condominio sociale dovrebbe essere diffuso sul territorio nazionale.
Vi sono, ricorda, esperienze analoghe a Treviso e a Trento, che non per caso sono tra i luoghi dove si vive meglio. Il condominio sociale è una buona soluzione per le persone anziane che sono ancora autonome e autosufficienti, ma non se la sentono più di vivere nei principali centri urbani, che sono diventati decisamente complicati.
Mettere un anziano in casa di riposo, quando non strettamente necessario, significa creargli una sofferenza, invece un luogo che garantisce i servizi di base, ha tanti spazi in comune, consente la socialità, assicura la possibilità di portarsi la propria mobilia è decisamente interessante.
Le città, conclude la professoressa, così come sono strutturate, non sono più a misura di anziano. Venezia è tutta una barriera architettonica, a Firenze il centro storico si è trasformato in un immenso b&b. Si è persa l’identità del quartiere, e invece è proprio questo il modello sociale che va salvaguardato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)