Con l'aumento della percentuale di anziani nella società, cresce la richiesta di nuovi modelli in grado di garantire cura e assistenza in un quadro il più possibile adeguato di autonomia. Un modello di cohousing che unisca all’assistenza e alla cura alcune caratteristiche architettoniche ben precise, come alloggi senza barriere e servizi di assistenza vicino e all’interno delle soluzioni abitative. In questo contesto nel 1996 nella città di Bielefeld nella Renania settentrionale-Vestfalia è stato avviato il Bielefelder Modell, grazie ad una partnership tra un'associazione abitativa, la Bielefelder Gemeinnützige Wohnungsbaugesellschaft (BGW) e un'organizzazione di volontariato che fornisce servizi ambulatoriali e di assistenza sociale nella comunità, Verein Alt und Jung e.V., cui si sono aggiunti il sostegno del comune locale e di una serie di altre organizzazioni sociali.

Il progetto è stato premiato con il German Builder Award 2008 nella sezione nuova costruzione, quando, per la prima volta, si è voluto premiare non solo l'architettura abitativa, ma anche l’aspetto concettuale che ne è alla base. L'obiettivo del modello è consentire alle persone anziane di vivere in modo indipendente in un ambiente accessibile, con accesso ai servizi di assistenza sociale.

Il modello ora opera attraverso 14 progetti abitativi in 12 distretti della città di Bielefeld e fornisce supporto a circa 450 famiglie contenenti persone anziane che hanno bisogno, o quasi, di sostegno sociale di basso livello per vivere in modo indipendente. Il paradigma abitativo si basa sui seguenti pilastri: sicurezza dell'assistenza senza un assegno di cura forfettario (i costi delle cure vengono richiesti caso per caso); soluzioni abitative prive di barriere; un bar locale come punto d'incontro per i pasti o altre attività; appartamenti per gli ospiti non residenti (ad esempio, se è necessario un sostegno temporaneo); un ufficio di assistenza in loco; un’assistenza 24 ore su 24; un sostegno per le attività di mutuo-aiuto; incontri intergenerazionali.

Uno degli aspetti peculiari dell'organizzazione di questo modello di senior cohousing è la “governance multi-stakeholder”. Negli ultimi anni, la governance multi-stakeholder è diventata un argomento sempre più importante nel mondo accademico e nella sfera politica e può essere considerata una caratteristica chiave delle innovazioni sociali. Con la definizione di “Governance multi-stakeholder” si fa riferimento a una forma di governance in cui più stakeholder sono integrati, al fine di rispondere in modo collaborativo a un problema osservato congiuntamente, partecipando insieme al dialogo e ai processi decisionali. In questo caso, come già detto, gli attori coinvolti in questo progetto includono la città di Bielefeld, l'associazione per l'edilizia abitativa (BGW), un'organizzazione di volontariato che fornisce servizi ambulatoriali e di assistenza sociale nella comunità (Verein Alt und Jung e.V.), volontari e il comune locale. 

Secondo l'Università di Bielefeld, la collaborazione di una varietà di attori rappresenta la "base per tutte le strutture e le attività nel modello di Bielefeld". L’accordo iniziale descrive in modo differenziato quali sono i compiti della società di edilizia abitativa e quali compiti hanno i rispettivi fornitori di servizi nella creazione e nella gestione del progetto. Per gli scambi generali, nonché per il coordinamento di attività in corso o progetti speciali, è particolarmente importante l'attuazione di riunioni periodiche dei diversi partner: in pratica, si sono rivelati utili da sei a otto riunioni all'anno di tutte le parti interessate. In generale, la modalità di governance è caratterizzata da gerarchie piatte e la divisione dei compiti è decisa caso per caso, a seconda degli attori che si percepiscono più adatti. In questo senso colpisce il ruolo della fiducia come meccanismo vitale per il funzionamento della collaborazione tra gli attori e, quindi, per il funzionamento del progetto stesso.