Gli anziani sono ormai considerati colonne portanti per la società odierna, soprattutto in quanto “custodi dei nipotini”.
Lo stesso Papa Francesco ne richiama spesso l'importanza; anche in occasione della Festa dei nonni “La Chiesa guarda alle persone anziane con affetto, riconoscenza e grande stima. Esse sono parte essenziale della comunità cristiana e della società. In particolare rappresentano le radici e la memoria di un popolo. Voi siete una presenza importante, perché la vostra esperienza costituisce un tesoro prezioso, indispensabile per guardare al futuro con speranza e responsabilità”.
Gli anziani sono tesori di memoria ed esperienza che vanno valorizzati mettendoli in contatto con i giovani. Con la pandemia invece questa tendenza si è invertita, con problemi sia per gli uni che per gli altri.
Ora serve che questi due universi si riavvicinino, come spiega lo psichiatra Maurizio Colombo «la psicologia individua due tipi di gruppi familiari: quella patriarcale, e quella nucleare. La prima si caratterizzava per la convivenza nella medesima abitazione di varie generazioni. In questo contesto, gli anziani rivestivano una posizione privilegiata, esercitavano l’autorità, ed erano oggetto di particolari riguardi, senza essere messo in discussione in seguito alla decadenza fisica. I cambiamenti indotti dalla rivoluzione tecnologica hanno comportato un allontanamento, prima fisico poi affettivo, fra i componenti del nucleo tradizionale, allentando il fenomeno di coesione di solidarietà e di rispetto precedentemente esistenti».
Le separazioni che spesso ci sono nelle famiglie, incide sul benessere psichico dei minori, ed è per questo che le figure dei nonni diventano fondamentali, anche da un punto di vista economico, oltre che come depositario delle tradizioni passate da trasmettere. L’anziano in questo modo, funge da tramite con le nostre radici evitando che ogni generazione riparta da zero e dando un senso di continuità alla vita. Per questo la carica di segretario di Agesc, l'associazione dei genitori delle scuole cattoliche, è andata a un nonno settantenne, Ernesto Mainardi, perché la sua saggezza e la sua memoria storica traghetti l'associazione al prossimo congresso.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)