Un'eccessiva esposizione agli antibiotici, in particolare quelli ad ampio spettro, quelli contro batteri anaerobici e funghi, presi per bocca, può predisporre ad un maggior rischio di ammalarsi di Parkinson fino a 10-15 anni dopo. E questo per l'effetto distruttivo di tali farmaci sulla flora intestinale. Lo ha scoperto uno studio dell'ospedale universitario di Helsinki in Finlandia, pubblicato sulla rivista Movement Disorder.
Nello studio sono stati analizzati i dati sul consumo di antibiotici, tra il 1998 e 2014, di circa 14.000 malati di Parkinson e poi confrontati con quelli di altre 40.000 persone sane. In particolare si è osservato il consumo di antibiotici tra 1 e 5 anni, 5-10 anni e 10-15 anni prima della diagnosi.
(Fonte: tratto dall'articolo)