L ’invecchiamento del pianeta Terra è una tendenza globale, anche se il problema è più grave nel mondo industrializzato. Ma vedere gli anziani come problema è un approccio riduttivo, che ignora il patrimonio esperienziale e le capacità con cui essi possono contribuire al benessere sociale. Papa Francesco ha ricordato come «la vita si è allungata, ma la società non si è 'allargata' alla vita». Eppure sono tanti gli anziani che hanno tempo e molta voglia di fare e molti già si rendono utili nelvolontariato. E in Parlamento sta crescendo l’attenzione per un intervento normativo che sostenga e favorisca l’invecchiamento attivo. Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale del Volontariato e deputato Pd, ha depositato un progetto di legge scritto con Auser, Anteas, Ada. Nove articoli, intitolati «Misure per favorire l’invecchiamento attivo della popolazione attraverso l’impiego delle persone anziane in attività di utilità sociale e le iniziative di formazione permanente». Il progetto è stato presentato sabato 16 aprile a Lucca, al Festival Italiano del Volontariato. In Italia sono quasi 880mila i volontari over 65 e per l’Istat si occupano di assistenza sociale e protezione civile (21,4%), di istruzione e ricerca (16,8%), di promozione del volontariato e solidarietà internazionale (16.8%), poi di sanità (15,9%), tutela dei diritti e sindacato (15,1%), cultura, sport e ricreazione (13%), ambiente (11,9%). Laproposta di legge Patriarca è focalizzata sulla promozione delle «attività di utilità sociale», cioè diversi servizi al territorio per migliorare la qualità della vita delle famiglie: sorveglianza presso le scuole per l’infanzia; accompagnamento dei bambini durante il percorso casa-scuola; vigilanza su parchi e giardini pubblici e su monumenti e beni culturali; aiuto alle persone temporaneamente non in grado di svolgere piccoli compiti giornalieri; promozione della fruizione culturale anche attraverso la vigilanza dei musei e delle biblioteche comunali. Tutto in collaborazione con le organizzazioni del volontariato. I comuni debbono assicurare i volontari contro i rischi di infortunio e per la responsabilità civile. In cambio i volontari dai capelli bianchi potranno godere di opportunità culturali, formative e ricreative fornite anche gratuitamente o a costi ridotti, e di un buono pasto per ogni giorno di attività sociale. Patriarca sottolinea che la proposta di legge affida tutta la promozione delle attività ai Comuni e ai territori, assieme alTerzo settore, e aggiunge che le attività di utilità sociale hanno soprattutto un valore di relazionalità, non sostituisconole figure professionali, ma aiutano la fruizione dei luoghi di cultura e inoltre, valorizzando le competenze degli anziani volontari, può essere reso concreto il patto tra generazioni.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)