Arrivano in ospedale per un femore fratturato a causa di una caduta o per uno scompenso cardiaco che capita a quell’età. Può succedere che l’anziano ricoverato inizi a manifestare una serie di sintomi psico-comportamentali anomali, entri in uno stato di confusione mentale acuta. È questa una patologia vera e propria, che si manifesta con un’alterazione dello stato della coscienza, disturbi del contenuto del pensiero ed allucinazioni. All’agitazione del paziente, si risponde spesso in ospedale con la contenzione farmacologica per “placare” il “disagio” del paziente. Ma c’è anche una strada che considera quella frenesia al pari del pianto in un bambino, la manifestazione cioè di un disagio e di una fragilità scatenati dallo stress ospedaliero, dalle malattie croniche o riacutizzate e, alla contenzione, preferisce l’accoglienza. Per questo, da un anno circa, nel reparto di chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Santa Maria Annunziata a Firenze, c’è un dispositivo affidato agli infermieri in grado, attingendo al modello della stimolazione multisensoriale (metodo snoezelen), di stimolare i 5 sensi del paziente ricoverato – vista, tatto, udito, olfatto, odorato – nel tentativo di procurargli un’esperienza piacevole, capace di rilassarlo, di distrarlo dall’ansia, dalla paura, dal disagio che si sono innestati sulle sue già provate condizioni fisiche a causa della malattia per cui è in ospedale.
(Fonte: tratto dall'articolo)