Numerosi studi individuano nel legame intergenerazionale anziani - bambini (in genere gli anziani sono i nonni) un fattore “protettivo” per il benessere psichico di entrambi. Bambini ed anziani hanno indubbiamente qualcosa in comune, qualcosa che permette loro di “riconoscersi”, di interagire e di stare bene insieme. La vulnerabilità innanzitutto, e poi talora quel desiderio e quella curiosità (definita “infantile”, appunto) verso tutto e tutti, anche verso ciò che ancora non esiste o non è mai esistito, e forse mai esisterà. Ma attenzione a non assimilare facilmente l’idea della tutela dell’anziano fragile a quella del bambino bisognoso di cure. «La persona anziana non ricade mai nell’infanzia» sottolinea Boris Cyrulnik, neuropsichiatra francese esperto di fama mondiale sul fenomeno della “resilienza”, ovvero i meccanismi biologici e psicologici che intervengono nel ricostituire un equilibrio alterato da una condizione di grave difficoltà (Boris Cyrulnik, Di carne e d’anima, saggi Frassinelli, 2007).
(Fonte: tratto dall'articolo)