La Fondazione per la tutela dell'identità ogliastrina e della Barbagia di Seulo, presieduta da Flavio Cabitza, in collaborazione con l'Università di Sassari ha raccolto 13.000 campioni di Dna degli abitanti dell’Ogliastra (Sardegna) che saranno sequenziati per valutare le alterazioni molecolari in malattie complesse e le loro implicazioni patologiche e genetiche, con lo scopo di creare una biobanca studiando nel contempo la longevità dei sardi. "Stiamo portando avanti un progetto storico perché nel mondo la ricerca è di norma in mano a multinazionali - ha detto all'ANSA Cabitza - Qui sono i donatori che la promuovono e decidono chi la deve fare senza aver la finalità di alcun brevetto ma mettendola a disposizione di tutti".
Il progetto è nato 20 anni fa per studiare la longevità dei sardi in particolare in Ogliastra e in Barbagia, ma la società SharDna che si occupava di sequenziare il sangue dei 13mila donatori, è fallita ed era stata acquistata all'asta dalla compagnia inglese Tiziana Life. Il garante della Privacy aveva però bloccato tutto sancendo che la che la proprietà è degli stessi donatori del Dna. Ora finalmente il progetto può riprendere. Lo scopo della ricerca è quello di dimostrare quali sono gli elementi che portano alla longevità dei sardi e dunque studiare gli aspetti genetici, l'ambiente, l'alimentazione.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)