Rispetto al Novecento abbiamo guadagnato trent'anni in speranza di vita: un tempo in più che corrisponde a quella che era la durata media dell'esistenza nel Seicento. Un traguardo formidabile, che rimette in discussione tutto: la nostra vita professionale, amorosa, famigliare, il nostro rapporto con il mondo, con la malattia, il senso stesso del nostro destino. A partire dai cinquant'anni, l'animale umano conosce una sospensione tra maturità e vecchiaia. Si trova in una fase nuova della vita, in cui sa ormai che cosa conta davvero e che cosa è irragionevole desiderare e ricercare. Certo, le possibilità si restringono, ma c'è ancora spazio per la scoperta, la sorpresa, l'amore... Che fare di questo regalo ambiguo? Come riempire questa messe di giorni supplementari? Si tratta di vivere più a lungo o più intensamente?
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)