Il Politecnico di Milano ha sviluppato un innovativo dispositivo tecnologico destinato allo studio di nuovi farmaci per il trattamento di patologie cerebrali come la malattia di Alzheimer o il morbo di Parkinson. Questo il principale risultato del progetto europeo DIANA, (Organ-on-a-chip Drug screenIng device to tArget braiN diseAse) finanziato nel 2019 dal bando dell’ERC (European Research Council) che ha riunito università ed aziende in un consorzio tra il Politecnico di Milano e la PMI innovativa Neuro-Zone srl, specializzata in attività di discovery a supporto dello sviluppo di farmaci nell’ambito delle malattie neurologiche e neurodegenerative.
La piattaforma Chip4D Brain sviluppata da DIANA è basata su una tecnologia d’avanguardia nota come “organ-on-a-chip” che consente di riprodurre funzionalità complesse di organi su sistemi della dimensione di un vetrino da microscopio. Questo è un ulteriore tassello verso lo sviluppo di modelli in vitro evoluti, che possono riprodurre alcune delle caratteristiche fondamentali dei sistemi biologici, come - ad esempio - la tridimensionalità o la presenza contemporanea di diversi tipi di cellule, proprio come nel nostro cervello, per valutare il potenziale di nuovi farmaci di attraversare la barriera ematoencefalica e raggiungere efficacemente il tessuto cerebrale.
La piattaforma miniaturizzata innovativa è in grado di integrare in un unico sistema in vitro la barriera ematoencefalica, che protegge il nostro cervello dall’aggressione di molecole ed agenti esterni, ed un modello di tessuto cerebrale.
I modelli cellulari di barriera ematoencefalica e cervello, inoltre, sono sempre più prossimi al profilo biologico di un paziente grazie all’uso di cellule staminali umane commerciali. In uno scenario internazionale dove le restrizioni o le valutazioni etiche verso l’uso di modelli animali anche nell’ambito delle neuroscienze sono molto articolate, sono sempre più urgenti i modelli in vitro predittivi ed avanzati.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)