In una intervista a interris.it, Mauro Antonelli (Centro studi dell'Unione nazionale consumatori) lancia l’allarme pandemia e denuncia il fatto che gli anziani sono le principali vittime di truffa durante il lockdown. L’emergenza ha moltiplicato le occasioni di frodi compiute sotto la falsa veste dell’assistenza sanitaria, del controllo delle forze dell’ordine o del volontariato.
Il Covid-19 ha consentito ai truffatori di avere a disposizione nuovi fattori scatenanti e ulteriori scuse per cercare di entrare nelle case degli anziani. Prima dell’emergenza, i pretesti erano la falsa verifica al contatore del gas, una situazione di emergenza o il finto incidente stradale del figlio con il quale i truffatori facevano leva sugli affetti della terza età.
L’Unione nazionali consumatori denuncia che c’è stato un problema di scarsa informazione sul fenomeno delle truffe ai danni della terza età. La gravità di questa piaga sociale richiede una campagna di comunicazione ad ampio raggio.
La richiesta è quella di trasmettere con urgenza in televisione un maggior numero di spot che dicano agli anziani come devono comportarsi per non esporsi al rischio di truffe. Per Antonelli, se ne dovrebbero occupare di più anche i programmi di intrattenimento, soprattutto quelli del pomeriggio.
Bisogna convincere gli anziani che non c’è nessun obbligo di aprire la porta di casa e che persino le forze dell’ordine non possono entrare senza mandato dell’autorità giudiziaria. Poi bisogna convincerli a denunciare perché solo in 1 caso su 2 ciò avviene.
Ci sono poi differenze territoriali anche sul modo di procedere. A Milano, ma non in molte altre zone d’Italia, i giudici contestano la truffa aggravata per poter procedere d’ufficio. Per la semplice truffa, serve la denuncia di parte e molti anziani hanno paura ad esporsi. Così vanno a processo sempre gli stessi professionisti della truffa che spesso restano a piede libero e ripetono il reato all’infinito.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)