L’Alzheimer per gli scienziati è un processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule del cervello, provocando il declino delle funzioni cognitive e il deterioramento della persona. Per i malati è invece un terribile mostro che divora pezzo dopo pezzo ricordi, sogni, speranze e sentimenti, fino a trasformare il corpo in un involucro vuoto. E’ la forma più comune di demenza, per cui oggi non esiste alcuna cura. A settembre si celebra il quarto mese mondiale dedicato all’ invalidante malattia. «Si stima che nel mondo siano circa 47 milioni le persone colpite da demenza, il 60 per cento delle quali è affetta appunto dall’Alzheimer», riferisce Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia. «In Italia, invece, la demenza riguarda 1 milione e 300mila persone, di queste 600-700 mila hanno l’Alzheimer». Nei prossimi 35 anni si stima che le persone affette da demenza in Italia raggiungeranno i 2 milioni e 300mila. «Non solo mancano i finanziamenti per la ricerca e l’assistenza, ma nessun progresso è stato fatto per supportare i malati e le loro famiglie», dice Salvini Porro. L’Alzheimer non è infatti solo un mostro che divora il malato, ma un male oscuro che travolge anche i familiari, troppo spesso lasciati da soli a gestire situazioni molto difficili. Offrire adeguata assistenza ai malati, cercando di migliorarne il più possibile la qualità della vita, è infatti un lavoro a tempo pieno. «E mentre alcune regioni italiane offrono supporto, in molte altre non se ne parla neppure», conferma Salvini Porro.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)