L’Organizzazione mondiale della sanità nel suo rapporto su Salute e Invecchiamento denuncia che nel mondo 180 milioni di individui oltre i 65 anni non sono più in grado di seguire una conversazione. Un’emergenza sociale spesso inascoltata, gli anziani «sconnessi» sono intorno a noi, in Italia sono oltre un milione. Laura Carstensen, direttrice dell’americano Stanford Center on Longevity, in un articolo appena pubblicato dal Wall Street Journal dice che non si deve parlare di old age, quella degli anziani è e sarà sempre di più una storia di long life.
La stessa Carstensen ammette però che c’è uno scarto tra le accresciute aspettative di vita e l’atteggiamento culturale della società, visto che l’approccio verso il «popolo delle lunghe vite» è rimasto quello con cui si considerava la vecchiaia ai tempi dei nostri nonni. Quindi non si interviene efficacemente la dove si potrebbe migliorare (e molto) la qualità di vita degli anziani. Come gli occhiali, le audioprotesi ad esempio dovrebbero essere concesse dal servizio sanitario nazionale. In Italia vi ha diritto chi ha un deficit uditivo di almeno 65 decibel, mentre nel resto d’Europa il limite per ottenere un aiuto dallo Stato è di 35.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)