La Strategia Europea per l’Assistenza è l’ultimo atto della Commissione Europea per migliorare la qualità dell’assistenza agli anziani non autosufficienti e sostenere, nel contempo, il ruolo dei caregiver, in maggioranza donne. Oggi, il 90% della forza lavoro impegnata nell’assistenza è infatti femminile e ben 7,7 milioni di donne sono disoccupate a causa delle responsabilità familiari. Sempre secondo i dati della Commissione, inoltre, 1/3 delle famiglie europee che necessitano di cure a lungo termine non possono utilizzare i servizi semplicemente perché non sono in grado di permetterseli.
Allo stesso tempo, quasi la metà degli over 65 che richiedono l’assistenza non ricevono l’aiuto di cui hanno bisogno sia nel campo della cura personale che in quello delle attività domestiche. Il provvedimento non è vincolante, ma contiene le linee guida per gli Stati Membri chiamati ad elaborare piani d’azione nazionali per rendere l’assistenza a lungo termine (Long Term Care – LTC), più disponibile, più accessibile e qualitativamente migliore. Un risultato possibile, precisa il documento, aumentando l’offerta e differenziando l’assistenza, con l’utilizzo dei Fondi europei tra i quali il PNRR. I Governi, inoltre, sono invitati ad attuare politiche per i caregiver informali, investendo nella formazione e fornendo sostegno psicologico e finanziario.
Nello specifico i Governi devono migliorare le condizioni del lavoro di operatore sanitario per renderlo attrattivo anche agli occhi della fascia maschile. A tal fine, spiega la Commissione europea, è necessario anche stimolare la contrattazione collettiva e il dialogo sociale per migliorare i salari. Un altro aspetto da non tralasciare riguarda l’aumento dell’offerta dei servizi e delle posizioni lavorative nel LTC (assistenza domiciliare, assistenza alla comunità e assistenza residenziale). Sempre garantendo l’accesso universale a tutti coloro che ne fanno richiesta.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)