In Italia, il reddito medio degli over 65 è simile a quello della popolazione totale, mentre è inferiore in media del 12 % rispetto alla zona OCSE e del 15 % rispetto all'Italia di 20 anni fa. Tuttavia, la disparità di reddito e il tasso di povertà di reddito relativo tra gli anziani si sono allineati al valore mediano dei Paesi dell'OCSE, a seguito del notevole calo del tasso di povertà in età avanzata registrato in Italia negli ultimi decenni. Durante la crisi COVID-19, le pensioni non sono diminuite e i diritti pensionistici hanno continuato a maturare completamente anche per ilavoratori in Cassa Integrazione, in modo analogo a quanto accaduto peraltri Paesi dell'OCSE.
Negli ultimi due anni sono state estese in Italia le opzioni di pensionamento anticipato, fornendo una soluzione al legame tra età pensionabile easpettativa di vita. Tra il 2019 e il 2021, Quota 100 ha permesso di andare in pensione a 62 anni, in anticipo di 5 anni rispetto all'età pensionabile prevista dalla legge, avendo versato 38 anni di contributi, senza adeguare completamente le prestazioni in modo attuariale. Questa opzione di pensionamento anticipato dovrebbe essere prolungata per il 2022, elevando il requisito dell'età a 64 anni (Quota 102). Quota 100 ha facilitato l'accesso ai diritti pensionistici, poiché in precedenza il pensionamento anticipato era subordinato al requisito di contribuzioni record di 42,8 anni per gli uomini e di 41,8 anni per le donne.
Oltre all'Italia, solo la Spagna permette di accedere ai pieni diritti pensionistici prima dell'età pensionabile legale con meno di 40 anni dicontributi, con il Belgio che richiede 42 anni, la Francia 41,5 anni e la Germania 45 anni. In Italia esiste anche un'opzione alternativa per andare in pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi. Tale possibilità si traduce, tuttavia, in prestazioni sostanzialmente più basse perché interamente basate sulle regole NDC (Notional Defined Contribution, in pratica il sistema contributivo), mentre le pensioni NDC e a prestazione definita sono proporzionali quando si va in pensione all'età pensionabile prevista per legge. L'Italia ha altresì esteso altre opzioni temporanee per il pensionamento anticipato che dovevano scadere nel 2020.
Tra esse la possibilità di andare in pensione a 63 anni con 30 anni di contributi per le persone disoccupate, i disabili o per coloro che prestano assistenza, o dopo 36 anni per le persone che svolgono professioni gravose. Ai lavoratori delle aziende in ristrutturazione è stata concessa una simile proroga per andare in pensione fino a sette anni prima dell'età pensionabile prevista dalla legge. La cosiddetta "Opzione donna" è stata prorogata fino alla fine del 2021 e, in base all'accordo con le parti sociali, sarà prolungata per il 2022. Questa opzione consente alle donne di andare in pensione a 58 anni (o 59 se lavoratrici autonome) dopo 35 anni, ma le pensioni sono completamente calcolate in base alle regole NDC.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)