Un nuovo studio italiano, condotto dalla Fondazione Santa Lucia e presentato ad Oslo, al Congresso dell’European Accademy of Neurology, promette di aver individuato il modo di rallentare la progressione nella demenza prefrontale, migliorando alcune funzioni cognitive e comportamentali nei soggetti colpiti da questa malattia.
Lo studio è stato effettuato al fine di indagare la possibile efficacia (nonché la sicurezza) di PeaLut (palmitoiletanolamide co-ultramicronizzata con Luteolina): un microcomposito originale ottenuto per co-ultramicronizzazione tra Palmitoiletanolamide e Luteolina, due sostanze naturali caratterizzate da profili di efficacia e di sicurezza di estremo interesse.
Il farmaco è stato testato su un campione di 15 pazienti con una diagnosi di demenza frontotemporale.
Dopo un mese di trattamento i soggetti trattati evidenziavano un miglioramento di circa il 15% in una serie di test che misurava le funzioni cognitive del lobo frontale, nonché una riduzione del 20% dei disturbi comportamentali.
(Fonte: tratto dall'articolo)