Il fenomeno dell'inurbamento, ossia la fuga dalle campagne verso le città procede parallelamente alla crescita demografica degli ultimi decenni. Secondo i ricercatori delle Università di Yale, dell’Arizona State, della Texas A&M e di Stanford, entro il 2030 le aree urbane si espanderanno di circa 1,5 milioni di chilometri quadrati, per accogliere 1,47 miliardi di persone neo-inurbate. Un fenomeno sociale inarrestabile, che va gestito e anche studiato dal punto di vista dell’assetto urbanistico, dei trasporti, del contesto occupazionale, e soprattutto della salute pubblica, perché alla questione inurbamento è indissolubilmente legato l’aumento delle malattie croniche non trasmissibili come diabete e obesità. Non va poi dimenticato il progressivo invecchiamento della popolazione. Le stime indicano, infatti, come la percentuale di persone sopra i 65 anni potrebbe raddoppiare da qui al 2050, dall’8 al 16 per cento della popolazione mondiale. Secondo Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto superiore di sanità « Le città oggi non sono solo motori economici per i Paesi, ma sono centri di innovazione e sono chiamate anche a gestire e rispondere alle drammatiche transizioni demografiche ed epidemiologiche in atto».
(Fonte: tratto dall'articolo)