Oltre a seguire uno stile di vita sano, la prevenzione è completa se ci si sottopone regolarmente a visite specialistiche. Il consiglio è valido tanto per le donne quanto per gli uomini, forse più per gli uomini che per le donne, tendenzialmente più sensibili al tema. Questi ultimi sono invece un po’ più refrattari a fare prevenzione in campo urologico. Come ricorda la Siu, Società italiana di Urologia, solo il 10%-20% degli uomini si sottopone a una visita di prevenzione mentre in circa nove casi su dieci la visita dallo specialista arriva solo in caso di gravi patologie. In che modo, invece, va fatta la prevenzione? Ne parliamo con il dottor Giovanni Lughezzani, urologo di Humanitas. Ogni quanto è bene sottoporsi a una visita dallo specialista? «La visita specialistica urologica va programmata sulla scorta di almeno tre fattori – risponde il dottor Lughezzani – : la presenza o meno di fattori di rischio, l’età del paziente e, infine, la presenza di sintomi riferibili a problemi dell’apparato urinario. Ad esempio, la familiarità è un fattore importante sia nell’ambito del tumore prostatico che del tumore testicolare. A partire dai 50 anni è comunque consigliabile una valutazione urologica periodica (da ripetersi ogni due anni circa) avendo cura di effettuare, oltre alla visita, un dosaggio del PSA. Tale soglia anagrafica e gli intervalli temporali tra una visita e l’altra devono essere ridotti nel caso i pazienti presentino uno o più parenti di primo grado affetti da un tumore prostatico».
(Fonte: tratto dall'articolo)