Un nuovo studio pubblicato dalla rivista “Gerontology” dimostra come uva e mirtilli migliorino la memoria episodica negli anziani sani. Un team di ricercatori francesi e canadesi è arrivato a questa conclusione dopo aver preso in esame per un periodo di sei mesi un gruppo di 215 persone tra uomini e donne di età compresa tra i 60 e i 70 anni. Suddivisi in maniera casuale alcuni di loro hanno assunto nell’arco di tempo considerato 600 mg al giorno di un estratto di uva e mirtilli contenenti 258 mg di flavonoidi. Gli altri hanno ricevuto un placebo. Chi aveva ottenuto punteggi più scarsi nei test cognitivi iniziali ha mostrato i maggiori miglioramenti dopo aver assunto l’estratto di uva e mirtilli. Questi ultimi, in particolare, ripetuti i test hanno dimostrato progressi cognitivi equivalenti a circa 14 anni di età in meno, mentre quelli che avevano preso il placebo si sono fermati a 5 anni e mezzo. Mirtilli, more, uva, frutti di bosco e altri cibi (come prugne, susine, fichi, melanzane, cavoli e carote viola, olive nere, riso nero Venere) devono la loro particolare tonalità alle antocianine, potenti antiossidanti particolarmente protettivi da malattie come Alzheimer e demenza senile: è noto, ad esempio, che mezza tazza di mirtilli al giorno previene la neuro-degenerazione.
La colazione è il pasto che più si presta al consumo quotidiano di cibi viola perché ben si concilia con uva scura e frutti di bosco: aggiunti a yogurt bianco, ai cereali, al pane come marmellata. Non dobbiamo esitare a consumare frutti di bosco congelati, una valida alternativa a quelli freschi, più difficili e costosi da reperire.
(Sintesi redatta da: Miuccio Angela)