Quella terribile sensazione di disorientamento. Quel ritrovarsi all'improvviso in un luogo e non sapere come ci si è finiti e perché. Quelle piccole dimenticanze a cui non si dà peso inizialmente. Sono i chiari sintomi dell'aggressione del morbo dell'Alzheimer. Il professore Stefano Sensi, ordinario di Neurologia all'università di Chieti è stato l'ospite d'eccezione del convegno titolato "Malattia di Alzheimer, un' emergenza sociosanitaria di pazienti e caregivers" con particolare riferimento sulla salute emotiva dei familiari che si prendono cura dei malati. Rivela il neurologo che: "Malgrado lo stress derivante dalla fatica di seguire i malati a casa, i parenti non vogliono staccarsi da loro, sono eroi resistenti che vogliono stare accanto ai loro cari. Un compromesso potrebbero essere gli asili per anziani, ovvero luoghi dove i pazienti più colpiti possano stare dal mattino al pomeriggio per consentire ai familiari di portare avanti le loro attività lavorative e tirare un sospiro di sollievo, almeno per qualche ora. Perché i tempi della malattia sono lunghi, dagli 8 ai 12 anni".
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)