Il 4 gennaio sono state somministrate le prime delle 1.690 dosi del vaccino anti Covid–19 in una quindicina di case per anziani ticinesi. Il preparato della Pfizer-BionTech è inizialmente destinato agli ospiti e al personale curante.
L’entusiasmo è negli occhi di tutti a Gordola, presso l’istituto Solarium: «Le case anziani in Ticino, ma come in tutto il mondo, hanno pagato il tributo più importante e oggi il vaccino permette di essere un po’ più tranquilli e sereni rispetto al futuro», spiega il direttore Eliano Catelli, nonché presidente di Adicasi (Associazione dei direttori delle case per anziani della Svizzera italiana).
Non bisogna però abbassare la guardia: «Dobbiamo aspettare che il vaccino faccia effetto e poi fra alcune settimane, mesi, si inizieranno a riproporre delle situazioni che conoscevamo nelle case anziani».
Contenti anche i residenti: «Non avevo paura di fare il vaccino. Sono tranquilla, speriamo che funzioni», ci racconta Iuccia, 92 anni. Sono piuttosto i collaboratori a essere titubanti». Non tutti infatti hanno accettato di farsi vaccinare. Al riguardo Catelli ricorda: «I dubbi sono legittimi. Dunque ci si documenta, si chiede alle persone esperte e poi questi dubbi svaniscono». Anche qualche residente ha rifiutato il vaccino: «Alcuni non hanno voluto fare la vaccinazione anti-influenzale e quindi hanno deciso di non sottoporsi nemmeno a quella contro al Covid–19», ci spiega Laura, collaboratrice della casa per anziani. Altri invece erano impazienti di una svolta per tornare a godersi momenti di felicità con la famiglia: «Un nostro ospite aspettava con ansia il vaccino perché non vede l’ora di poter uscire a mangiare la pizza con le figlie», racconta.
Entro il 7 gennaio verranno distribuite ulteriori 2’755 dosi che raggiungeranno circa 40 strutture, per arrivare nei giorni successivi a completare la somministrazione dei 7’735 vaccini destinati a residenti e collaboratori nelle case per anziani. “A quel punto il 90% dei residenti e circa il 60% dei collaboratori avranno ricevuto la prima dose”, comunica Adicasi.
Con l’arrivo del vaccino cresce l’impazienza per tornare alla normalità, ma Adicasi avverte: “È ancora presto per lasciare le misure di protezione che conosciamo. Prima, infatti, c’è da completare la campagna, somministrando la seconda dose”. Oltre al Ticino, anche i cantoni Uri, Obvaldo, Giura, Grigioni, San Gallo, Glarona, Appenzello Esterno e Turgovia, hanno dato avvio alla campagna di vaccinazione. Il 23 dicembre è stata la volta di Lucerna, Zugo, Appenzello Interno, Svitto e Nidvaldo, mentre il 28 dicembre è toccato a Neuchâtel, Friburgo, Ginevra, Vallese e Basilea Città, tallonati l’indomani da Zurigo e Basilea Campagna. Berna è l’ultimo cantone ad annunciare l’inizio delle vaccinazioni il prossimo 11 gennaio.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)