Presentati i risultati di monitoraggio psicologico sull’esitanza vaccinale condotto, a partire da maggio, dall’EngageMinds HUB (Centro di Ricerca italiano multidisciplinare) volto a promuovere e svolgere attività scientifiche relative allo studio delle condotte di salute e dei consumi alimentari.
Il 43% della popolazione è diffidente. Ma il 75% degli over 60 si vaccinerà. Solo il 57% degli italiani (6 italiani su 10) si dichiara disponibile alla vaccinazione; di positivo c’è che diminuiscono, rispetto a fine settembre, coloro che sono certi che non si vaccineranno (oggi 16% rispetto al 20% della precedente rilevazione), ma rimane costante la fascia degli incerti che si attesta sul 27%.
I più dubbiosi verso il futuro vaccino anti Covid-19, sono le donne e le fasce più giovani, mentre, decisamente più intenzionati a vaccinarsi risultano essere gli over 60 (75% contro il 57% del totale).
Colpisce poi, che non ci siano differenze regionali in tema di perplessità vaccinale, a conferma che non è la situazione epidemiologica a determinare le percezioni di rischio Covid-19 e la conseguente motivazione a vaccinarsi bensì, fattori più propriamente soggettivi e psicologici.
Infatti, dall’indagine condotta su tutti i campus della Cattolica emerge che più del 97% dei giovani universitari è disposto a vaccinarsi, convinti (il 91%) che il vaccino risolverà l’emergenza.
«Lo stato psicologico delle persone e, su un piano più culturale, la sfiducia nella scienza, spiegano buona parte dell’alta incertezza vaccinale che riscontriamo, – conclude la professoressa Graffigna- si tratta di indicazioni importanti per il sistema sanitario pubblico e per i decisori politici perché, anche grazie a queste informazioni possono essere ben calibrate le future campagne di informazione sull’importanza della vaccinazione».
(Fonte: tratto dall'articolo)