Sarà pure triste mostrare la vecchiaia, anziani spaesati, separati dalla vita per una malattia che toglie loro ricordi, memorie, radici. Invece quando il film Una ragazza di 90 anni finisce sulle tenere note di una filastrocca per bambini, cantata dalla figlia Oumy e suonata dalla sorella Carla Bruni, sono solo sorrisi, magoni di commozione e applausi, una redenzione come quando si è appena finito di leggere un romanzo d'amore e di vita.
Une jeune fille de 90 ans, (in italiano "Una ragazza di 90 anni") "il mio quinto film", sottolinea orgogliosa Valeria Bruni Tedeschi, è un documentario delicato e carico di poesia girato insieme a Yann Coridian nel reparto geriatrico dell'ospedale Charles Foix d'Ivry, vicino Parigi, dove per cinque giorni il coreografo Thierry Thieu Niang teneva un laboratorio di danza, un esperimento sul movimento in relazione a pazienti malati di Alzheimer.
Il film mostra quel lavoro, ma soprattutto come la danza, quei gesti delicati e dolci, si oppongono all'oblio, alla solitudine dell'età e della malattia e fanno riaffiorare la vita, perfino l'amore, come succede a Blanche una delle pazienti: piccola, fragile, 92 anni con candore, nel corso delle riprese dichiara il suo amore a Thierry Thieu Niang.
(Fonte: tratto dall'articolo)