I dati dell’Istat ribadiscono che sono le reti informali e sociali a risolvere i problemi della popolazione italiana, sempre più vecchia e sola. caratteristiche dovute anche alla longevità del Paese, al calo delle nascite e al fenomeno della fuga all’estero dei giovani che cercano lavoro. Le persone hanno in media 7 “amici” su cui poter contare, numero che scende con ‘età. Le connessioni sono il paracadute dei più giovani, con un’enorme differenza tra italiani e stranieri, perché il 62% dei nostri ragazzi può contare sui nonni contro il 27% degli immigrati. Continua inoltre per il terzo anno consecutivo il calo demografico, che, oltre a confermare l’Italia al secondo posto dopo il Giappone come Paese più vecchio del mondo, propone un rapporto di 168,7 anziani ogni 100 giovani. Una fragilità che fa crescere la solitudine, sono al 17,2% le persone che si sentono senza sostegno sociale. La mancanza di relazioni sociali è diventata una grave forma di isolamento per gli anziani vivono soli, che infatti restano senza nessuno per il 70% del tempo (poco più di 10 ore), interagendo con altre persone per 4 ore al giorno. L’Istat sottolinea che però gli anziani vivono in condizioni di minore isolamento nei cosiddetti “territori del disagio”, dove il tempo in cui sono da soli scende a 8 ore e 20 minuti mentre cresce a poco più di 5 quello con altri, soprattutto con propri familiari conviventi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)