Mancano due mesi scarsi all’inizio del Giubileo della misericordia. E resta ancora molto da fare perché le comunità ecclesiali siano davvero inclusive, accoglienti, con le braccia aperte. Capaci di offrire pari opportunità di accesso a tutti i credenti, compresi quelli con disabilità. Occorre rimboccarsi le maniche, oltre che le menti e i cuori, perché ancora molte parrocchie e chiese d’Italia non sono provviste di scivoli per le sedie a ruote, o ascensori o pedane, che possano consentire l’ingresso “universale” alla Messa della domenica, per esempio. Anche ai passeggini e alle carrozzine dei neonati, così a chi porta le stampelle o un tutore per un incidente.Ci sono, poi, comunità dove la presenza di migranti è notevole:sarebbe oppurtuno recitare messa nella loro lingua. Oppure imparare un canto liturgico delle loro tradizioni locali. L’elenco potrebbe continuare. Il miracolo di Lourdes, città accessibile a malati in barella, disabili in sedia a ruote, persone con le più diverse disabilità, si può ripetere ovunque: basta volerlo.
(Fonte: tratto dall'articolo)