Un gruppo di bioingegneri del California Institute of Technology di Pasadena è riuscito a realizzare un “super cavallo di Troia”, capace di saltare l’ostacolo più difficile all’interno del corpo umano: la barriera emato-encefalica che protegge il cervello, filtrando in modo estremamente selettivo tutte le sostanze che cercano di passare.
Il nuovo vettore virale potrebbe portare i geni riparatori direttamente nel cervello, diventando una potenziale arma terapeutica per malattie come il Parkinson.
I ricercatori sono riusciti a produrre due nuove varianti di un vettore virale costituto da virus adenoassociati (Aav) con compiti diversi, ma entrambi importanti: il primo funziona come una potenziale arma terapeutica capace di trasferire i geni buoni direttamente nel cervello e riparare ai danni di malattie degenerative a carico del sistema nervoso centrale come il Parkinson o la malattia di Huntington. Il secondo serve come sistema di monitoraggio dell’attività dei neuroni periferici che sono coinvolti nella sensazione di dolore, nella regolamentazione del battito cardiaco, nella respirazione e nella digestione.
(Fonte: tratto dall'articolo)