Anni cinquanta. Rinchiusa in una casa per anziani a seguito di un infarto che non le consente più di vivere da sola, Caroline Spencer, 76 anni, ex insegnante di matematica, scrive un diario per tenere attiva la mente. Ha vissuto come ha voluto, grandi viaggi estivi in Europa, in Inghilterra in particolare, dove ha incontrato un uomo sposato con cui ha intrattenuto una relazione trentennale, amici, discussioni. L’infarto le ha rubato l’indipendenza: dopo l’ospedale si era trasferita dal fratello John, sposato con una donna molto più giovane di lui e che Caroline non ha mai trattato bene. Non stupisce se dopo poco le trovano una casa di riposo e ce la portano. Questa è gestita dalla signora Hatfield e da sua figlia, che mescolano indifferenza e cattiveria nei confronti dei loro pazienti.
Inizia così per Caro una vera discesa agli inferi, da cui cerca di sottrarsi scrivendo, ricordando fatti della vita e proprie caratteristiche personali, osservando ciò che capita attorno a lei, riflettendo sulla natura del potere dell’uomo sull’uomo. Ed è così che riusciamo a capire la natura di Caro, una donna, appunto, indomita, che pur di non sottostare alle continue umiliazioni e vessazioni da parte di Hatfield e figlia, decide di lottare fino alle estreme conseguenze.
(Fonte: www.astoriaedizioni.it)