In Italia a Lignano Sabbiadoro tra il 2 e il 4 aprile si svolge il primo torneo europeo di calcio camminato, il «walking football» , variante over 50 dello sport più amato del mondo. Le regole sono studiate per evitare infortuni: si gioca camminando, palla tenuta al massimo a un metro e mezzo da terra, bandite scivolate o gioco violento. Si gioca in un campo di calcetto, sei contro sei oltre ai portieri per due tempi da 12 minuti. Al torneo parteciperanno 8 squadre inglesi (dove ci sono già 800 squadre con migliaia di tesserati) e una delegazione della Uisp di Bologna. Tra gli organizzatori c’è Mick Quinn, fisioterapista inglese che ha utilizzato per primo il calcio camminato come terapia di riabilitazione. «La principale differenza rispetto al calcio tradizionale, è che si cammina invece di correre. In questo modo lo sforzo sul corpo è inferiore. Così ho pensato di proporlo ai miei pazienti come terapia. C’è sempre un blocco psicologico all’idea di tornare a fare sport dopo aver subito un infortunio. Con il calcio camminato questa paura passa, perché non c’è il rischio di subire infortuni». Gli studi condotti fino ad ora, dice il prof. Peter Reddy, dell’Asthon University di Birmingham, confermano i benefici dello slow football. E’ stato chiesto a persone fra i 48 e i 65 anni di impegnarsi a giocare per 12 settimane consecutive. «Gli studi condotti finora hanno dimostrato che il calcio può essere efficace nei casi di lieve o moderata ipertensione e che l’elevata attività aerobica a esso connessa produce notevoli miglioramenti nell’ossidazione dei grassi e nella potenza aerobica». In Italia, oltre a l’Unione Italiana Sport per tutti di Bologna (Uisp) si stanno organizzando anche le altre regioni per permettere agli amanti del pallone di continuare a praticare lo sport più amato anche nella terza età.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)