In Canton Ticino (Svizzera) i casi di maltrattamento verso gli anziani sono oltre 300mila all’anno. Per questo è stato costituito un centro di competenza nazionale denominato "Vecchiaia senza violenza" che riunisce le tre organizzazioni indipendenti Pro Senectute Ticino e Moesano, alter ego Svizzera romanda e l’Unabhängige Beschwerdestelle für das Alter Uba.
Non sempre si tratta di maltrattamenti intenzionali, può anzi capitare che i propositi siano buoni ma che si abbia, per esempio, un eccesso di cure o di stimoli. "Il più delle volte sono azioni che hanno a che fare con la trascuratezza, la mancanza di attenzione o la violazione di alcuni diritti come l’autodeterminazione della persona anziana – spiega la psicoterapeuta Francesca Ravera, di Pro Senectute –. Come la mancanza di rispetto per i ritmi, gli orari, i bisogni della persona anziana".
Sono prevaricazioni che solitamente vengono sottostimate e non destano scalpore ma che arrecano un danno alla qualità di vita di chi le subisce. Il ventaglio poi si apre fino a veri e propri abusi che hanno a che vedere con la violenza fisica, psichica (dalla mortificazione, alle minacce, ai rimproveri), finanziaria (ad esempio la captazione di eredità), a sfondo sessuale, e con l’incuria (alimentazione inadeguata, mancata somministrazione dei farmaci necessari).
Esistono persone anziane maggiormente esposte ai maltrattamenti, illustra Ravera, che elenca alcuni fattori di rischio: l’essere soli, malati, in condizioni socioeconomiche precarie. In genere più sono gli elementi di fragilità, più il pericolo di maltrattamento aumenta. Anche perché la dipendenza da altri è più grande. A perpetrare violenza sono soprattutto i familiari più stretti o i professionisti che prestano assistenza. Influiscono la fatica, il sovraccarico, l’incapacità di gestire lo stress, ma anche la mancanza di conoscenza della patologia della persona. Senza contare – aggiunge Ravera – la solitudine e lo scarso riconoscimento sociale dei familiari curanti, o i problemi che possono riguardare le strutture per anziani legati alla mancanza di personale o di personale specificamente formato, o a un ricambio frequente.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)