Il titolo dell'articolo non deve trarre in inganno, il virus West Nile, in alcuni casi, risulta pericoloso per l'uomo. A rischio soprattutto anziani e immunodepressi. Di seguito riportiamo la dichiarazione rilasciata dal Prof. Massimo Galli, Presidente SIMIT- Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, nel corso del programma radiofonico "Genetica Oggi". "E' da almeno 10 anni che non avevamo casi di West Nile nel nostro paese, capitò nel 2008 con dei cavalli in Toscana. Adesso sta colpendo l'uomo con una progressione francamente allarmante. Questi oltre 130 casi segnalati di encefalite, che è la conseguenza dell'infezione da virus West Nile, sono numeri importanti, se si pensa che nei cinque anni precedenti ci sono stati solo 31 casi. C'è da dire che la grandissima maggioranza delle infezioni da West Nile è asintomatica, nel 20% dei casi invece si presenta una febbre accompagnata da una manifestazione cutanea simile al morbillo. Una febbre che di solito passa da sola. In una piccolissima minoranza di casi, abbiamo lo sviluppo di una malattia invasiva, siamo davanti ad un percentuale bassa di 1 su 200 oppure 1 su mille. Qui abbiamo però encefalite e le persone possono andare incontro a morte. Capita di più nei soggetti fragili come anziani e immunodepressi, pensiamo anche a chi è in cura per un tumore che segue una terapia che porta ad immunodepressione."
(Fonte: tratto dall'articolo)