Un deficit di vitamina D negli anziani si associa a una perdita di capacità cognitive. Lo dice uno studio pubblicato su Jama Neurology da Joshua Miller della Rutgers University di New Brunswick. In collaborazione con i ricercatori dell'Università della California di Davis, Miller ha analizzato il rapporto fra assunzione di vitamina D e funzioni cognitive in 382 adulti anziani con età media di 75,5 anni.“Sia il recettore della vitamina D sia l'enzima che la converte in 25-idrossivitamina D (25-OHD), la forma attiva, sono espressi in tutti gli organi compreso il cervello”, spiega Miller. “I nostri dati supportano non solo la presenza di un insufficiente apporto di vitamina D tra gli anziani, specie se ispanici o afroamericani, ma documentano anche come, indipendentemente dall'etnia e dalle capacità cognitive di base, lo stato carenziale o insufficiente si associa a un più rapido calo mnemonico”, scrivono i ricercatori. I soggetti anziani con un deficit di vitamina D, quindi, rischiano più degli altri la comparsa del morbo di Alzheimer.
(Fonte: tratto dall'articolo)