L’articolo esamina la rilevanza dell’approccio funzionale sviluppato da Amartya Sen per analizzare la situazione di supporto dei malati di Alzheimer rimasti nella propria casa quando il piano Alzheimer français (2008-2012) ha fatto esplicitamente appello ai familiari con l’obiettivo di mantenere presso il proprio domicilio il più a lungo possibile le persone colpite da questa malattia. Questo approccio permette di spostare lo sguardo sulla libertà di agire di ciascuno e si propone di comprendere come la malattia di Alzheimer sia un fattore che, riducendo le capacità delle risorse del malato, rimette in causa tutto o parte degli obiettivi e delle mete che le persone perseguono o vogliono raggiungere. Questa comprensione impone di costruire una base di informazione, la più ricca possibile, sui modi di fare e di essere del quotidiano, e sulle finalità associate, moltiplicando le fonti di dati e lo sviluppo di un approccio multidisciplinare. Delle analisi statistiche ed econometriche hanno permesso di differenziare l’andamento dei singoli malati e di stimare i loro problemi in termini di capacità, mentre diversi approcci qualitativi hanno cercato di valutare con maggiore precisione i tanti modi per accudirli a casa, scoprendo una “capacità di favorire” il mantenimento di un percorso di vita che abbia un valore per queste persone prodotto dal coinvolgimento delle famiglie.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)