Mentre i ventenni fuggono dalle università italiane, crescono gli studenti non più giovanissimi che scelgono di tornare tra i banchi. L'età media è intorno ai 62 anni, le materie preferite sono quelle delle scienze umanistiche e sociali. Per quanto riguarda le facoltà, i più numerosi sono gli iscritti all'area sociale; tra i corsi che vanno per la maggiore, scienze politiche e scienze della comunicazione ma anche economia e sociologia.
Nel settore, le organizzazioni di più antica presenza alle quali fanno riferimento molti centri regionali, sono il Cnupi (Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane) l'Unieda (Unione Italiana Educazione degli Adulti) e la Federuni (Federazione Italiana tra le Università della Terza Età) che è tra le più frequentate e vanta oltre 50 mila iscritti, alunni che vanno prevalentemente tra i 60 e i 70 anni, ma non mancano anche "ragazzi" e "ragazze" di 80 e più. In questo caso, nelle Università della terza età, accanto alle lezioni non mancano altri momenti significativi, quali conferenze, convegni, incontri, seminari, manifestazioni culturali, rappresentazioni teatrali e musicali. In molte Università statali poi, da quest'anno accademico, è scattata una piccola "rivoluzione sociale": gli over 65 non pagano qualora preferiscano frequentare questi atenei, ma è necessario avere un titolo di studio diverso rispetto a quelli della Terza età.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)